Il caso Sea Watch è più aperto che mai. Carola Rackete querela Matteo Salvini per diffamazione. Il ministro: “Non mi fa paura una comunista tedesca”.
Carola Rackete querela Matteo Salvini. La Sea Watch passa al contrattacco nella lotta contro il Ministro dell’Interno e prepara l’offensiva legale.
L’avvocato di Carola Rackete annuncia una querela a Salvini per diffamazione
A rendere nota l’azione legale nei confronti del leader della Lega è stato l’avvocato Gamberini, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Noi abbiamo già preparato la querela nei confronti del ministro Matteo Salvini. Non è facile raccogliere tutti gli insulti che Salvini ha fatto in queste settimane e anche le forme di istigazioni a delinquere nei confronti di Carola, cosa che è ancora più grave se fatta da un ministro dell’Interno”.
“Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulto, è lui che muove le acque dell’odio – prosegue l’avvocato. Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente”.
Le indagini a carico di Carola
Il legale della comandante ha poi parlato dell’indagine ancora a carico di Carola.
“Carola Rackete rimane attualmente indagata per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e del reato previsto dall’articolo 1100 del Codice della navigazione. Io mi sono subito affrettato a dire che abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra. Il procedimento continua. Carola è tornata libera senza alcuna limitazione e il giudice ha sgombrato il campo dalla possibilità che quella della Guardia di finanza possa essere considerata nave da guerra”.
Arriva via social la risposta immediata di Matteo Salvini che con un massaggio di poche parole liquida Carola Rackete e la Sea Watch.
Salvini: Non mi fanno paura i mafiosi, figuriamoci una comunista tedesca
“Infrange leggi e attacca navi militari italiane, e poi mi querela. Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca!”
Di seguito il tweet condiviso da Matteo Salvini